LABORATORIO DI ONTOLOGIA

Diretta da Maurizio FERRARIS

7. DIFFERENZE. LA FILOSOFIA FRANCESE DOPO LO STRUTTURALISMO

Autori: M. Ferraris
Cartaceo: ISBN: 978-88-89130-32-2; prezzo: € 15,00

“Quando ho scritto questo libro avevo ventitré anni, oggi ne ho cinquantuno, dunque, come si dice, fate due conti (in realtà ne basta uno, una sottrazione da cui risulta che sono passati ventotto anni, e questa è già una vertigine). La cosa più stupefacente, però, e sicuramente meno ovvia, è che gli argomenti che trattavo in quel libro, la filosofia di Foucault e di Derrida, di Deleuze e di Lacan, siano ancora vivi, che i loro libri abbiano ancora tanti lettori, e questo dopo che tutti loro sono morti. Al punto che ci sono ancora studenti che mi chiedono delle tesi su di loro. Io sono tentato di dirgli che quelli sono autori dei miei tempi, ma sarebbe una arroganza fuori luogo. No, evidentemente no, non sono semplicemente autori dei miei tempi, ed è per questo che ripubblico questo libro.”

6. WORD OR OBJECT? A STUDY OF DISAGREEMENT IN ONTOLOGY

Autori: L. Morena
Cartaceo: ISBN: 978-88-89130-30-8; prezzo: € 19,90

Disputes in ontology often look so persistent and intractable that one may wonder whether they have any significance at all. Logical positivists, for instance, famously argued that the seemingly interminable metaphysical controversies are just cognitive meaningless. Nowadays, however, ontology and metaphysics are widely held as completely legitimate and meaningful philosophical endeavors. Yet, some of the arguments that philosophers put forward at the beginning of the 20th century to undermine ontological disputes are now re-appraised under a somewhat different light. The reason for this, as it is argued at length in this essay, is that questions about the structure and nature of ontological disagreement offer a privileged perspective for investigating the much-debated and multifaceted relationship between semantics and ontology.

5.  L’IDENTITA’ DEGLI INDISCERNIBILI IN G. W. LEIBNIZ

Autori: F. Martinello
Cartaceo: ISBN: 88-89130-14-8; prezzo: € 15,00

Se diamo credito al motto no entity without identity (attribuibile a W. V. O. Quine), allora lo stabilire i criteri di identità per gli oggetti che riteniamo popolare il mondo diviene un momento fondamentale dell’ontologia. In questo contesto, l’insolita posizione del filosofo tedesco G. W. Leibniz – secondo cui l’identità di un particolare individuo è determinata da tutte le sue proprietà – è ancora rilevante. Tale tesi trova il suo fondamento nel principio dell’identità degli indiscernibili, ovvero nella tesi secondo la quale non è possibile che si diano due entità individuali distinte, ma identiche in tutti gli aspetti. Quest’opera si presenta come un’indagine storico-teorica del problema degli indiscernibili negli scritti leibniziani. Essa indica gli aspetti della questione più importanti per il tema dell’indivi- duazione, e cerca di chiarire il modo peculiare con il quale sono stati trattati da Leibniz, avvi- cinando il lettore ad alcune tesi fondamentali della sua dottrina.Questo lavoro può dunque in- teressare sia chi voglia approfondire gli studi leibniziani – nel contesto dei quali l’argomento dell’individuazione è da sempre uno dei più trattati – sia chi si occupi del problema più genera- le del ruolo dei criteri di identità in ontologia.

4. FATTORI DI VERITÀ

Autori: S. Caputo
Cartaceo: ISBN: 88-89130-28-8; prezzo: € 18,00

Perché è vero che quella rosa è rossa? Una risposta naturale sembra essere: poiché quella rosa è effettivamente rossa; poiché le cose stanno in questo modo! I filosofi che sono stati particolarmente colpiti da questo carattere della verità hanno detto che la verità è oggettiva; altri, con termine più altisonante, che essa è fondata dalla realtà. Questa intuizione potrebbe riassumersi con lo slogan: se una cosa è vera, allora ci deve essere qualcosa che la rende vera. Un fattore di verità è un’entità che rende vera una cosa vera. Ma che cos’è il rendere vero? E, più in generale, che cosa significa fondare l’essere in qualche modo (vero, giusto, rosso, annoiato) di qualcosa? In secondo luogo: quali ragioni abbiamo per credere che debbano esserci fattori di verità? La verità non potrebbe essere fondata anche senza fondamenti?

3. ONTOLOGIE ANALITICHE DELL’ARTE

Autori: P. Kobau
Cartaceo: ISBN: 978-88-89130-10-0; prezzo: € 13,00

Perché è vero che quella rosa è rossa? Una risposta naturale sembra essere: poiché quella rosa è effettivamente rossa; poiché le cose stanno in questo modo! I filosofi che sono stati particolarmente colpiti da questo carattere della verità hanno detto che la verità è oggettiva; altri, con termine più altisonante, che essa è fondata dalla realtà. Questa intuizione potrebbe riassumersi con lo slogan: se una cosa è vera, allora ci deve essere qualcosa che la rende tale. Un fattore di verità è un’entità che rende vera una cosa vera. Ma che cos’è il rendere vero? E, più in generale, che cosa significa fondare l’essere in qualche modo (vero, giusto, rosso, annoiato) di qualcosa? In secondo luogo: quali ragioni abbiamo per credere che debbano esserci fattori di verità? La verità non potrebbe essere fondata anche senza fondamenti?

2. MADAME BOVARY: SOMETHING LIKE A MELODY

Autori: C. Barbero
Cartaceo: ISBN: 88-89130-05-9; prezzo: € 14,50

What does a fictional entity like Madame Bovary have in common with a melody? They are both higher order objects, i.e. objects that are made up of other objects but are not strictly identical with their sum. Melodies are, as is well known, objects of higher order par excellence: we can play a familiar melody of eight tones, then afterwards we can employ eight new tones, and yet still recognize the melody despite the change. Why is this possible? It is possible because we have something more than the mere sum of eight tones, i.e. a ninth something, which is the form-quality, the Gestaltqualität, of the original eight. This ninth factor is the element which enables us to recognize the melody despite the fact that it had been transposed. These considerations are analogously appropriate for fictional entities: we have properties, sets of properties, and we have to understand what kind of relation subsists between these sets of properties and the fictional object – e.g. Madame Bovary. The set of properties is not one and the same with its object-correlate: what then is the difference between Madame Bovary and its constitutive properties? It is the very same kind of difference subsisting between the eight tones and the melody. The form or shape characteristic of the fictional entity can therefore, exactly as in the case of melody, be transposed to a different story, even with different constitutive properties, and still remain the same entity, as happens, for instance, to Madame Bovary in Allen’s novel, The Kugelmass Episode.

1. IL PROBLEMA DELLA PERCEZIONE NELLA FILOSOFIA DI NIETZSCHE

Autori: T. Andina
Cartaceo: ISBN: 88-89130-04-0; prezzo: € 34,00

Che cosa rimane della filosofia di Nietzsche dopo la fine del Postmoderno? Si tratta di una domanda intrigante che per di più nasce spontaneamente, visto che la filosofia di Nietzsche non appartiene alla post-modernità, ma costituisce una sintesi elaborata – per quanto non sempre efficace – di alcune teorie filosofico-scientifiche del secondo Ottocento. Ne esce la ricostruzione di un sistema complesso in cui metafisica, ontologia ed epistemologia formano gli assi portanti di una visione del mondo filtrata attraverso l’apporto costante delle scienze. Un Nietzsche che nemmeno troppo paradossalmente la tradizione analitica ha potuto riscoprire come filosofo attraverso le sue ipotesi sulla sostanza, sul tempo, sulla spazialità e la sua costruzione di un’idea del mondo esterno intimamente legata alla fisica helmholtziana e al neo-kantismo.